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MELOGRANO

Da dove deriva il Nome: Il nome melograno (punica granatum) deriva dal latino malum (mela) e granatum (con semi), infatti la sua forma ricorda quella della mela anche se dentro sono presenti numerosi chicchi (arilli).

Da dove arriva: il melograno ha un’origine antichissima e viene coltivato in Iran, in India nel Caucaso e nel Mediterraneo, ma è originario dell’Asia Occidentale.

Proprietà curative: il melograno è utilizzato per:

  • Migliorare la pressione arteriosa
  • Calmate i bruciori di stomaco e come protettore della mucosa gastrica
  • Ridurre il rischio di aterosclerosi e sostiene la funzionalità cardiaca
  • Contrastare l’eccessiva produzione di sebo
  • Combattere i sintomi della menopausa come le vampate di calore, gli sbalzi d’umore, il nervosismo o il calo della libido

E ha funzioni:

  • Antidiarroiche
  • Antitrombotiche
  • Antiallergiche
  • Antiossidanti
  • Antinfiammatoria
  • Anticoagulanti

Usi in cucina: prima di tutto il melograno si utilizza come frutto in quanto tale per assaporare il sapore acidulo e dolce insieme. Si abbina molto bene anche con lo zenzero, col pesce, con le carni bianche, con la zucca i cachi e i broccoli.

Il succo della melagrana, invece, si usa per preparare gelatine e salse per condire insalate, primi e secondi piatti , dessert, cocktail e yogurt o per accompagnare il formaggio.

Le ricette più famose col melograno sono: la pasta o il risotto alla melagrana e il salmone alla melagrana.

Ricetta:

Risotto alla melagrana con crema di porri:

Per prima cosa fate sciogliere 1 noce di burro e fate imbiondire circa 50g di porro, affettato grossolanamente. Quando il porro è ben cotto, frullatelo insieme ai semi del melograno, fino a ottenere una crema vellutata. Nel frattempo, fate tostare il riso in una padella antiaderente, con una noce di burro, e sfumatelo con mezzo bicchiere di vino bianco. Quando il vino evapora, aggiungete il brodo vegetale, fino a farlo assorbire completamente. Aggiungete un’altra manciata di chicchi di melograno è il parmigiano grattugiato, per mantecare il risotto.

In una pentola antiaderente fate sciogliere 1 nove di burro e fare imbiondire il porro tagliato grossolanamente. Quando il porro è ben cotto frullatelo con i semi del melograno fino a ottenere una crema vellutata. Nel frattempo, in una padella antiaderente, fate tostare il riso con una noce di burro e poi sfumatelo con il vino bianco. Una volta che il vino è evaporato, aggiungete il brodo vegetale, fino a farlo assorbire. Aggiungete un’altra mangiata di chicchi di melograno e il parmigiano reggiano grattugiato per mantecare il risotto.

Curiosità:

- il melograno è considerato un potente afrodisiaco, a parimerito col cioccolato

- per i Babilonesi era segno di invincibilità, infatti lo associavano alla dea della guerra (Isthar)

- per i Greci rappresentava la fertilità, come per i romani

- nella cultura ebraica era associato alla saggezza e alla conoscenza

- Oggi regalare una melagrana è simbolo di prosperità e fortuna

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