Papavero - Turismo San Benedetto Po

Complesso Monastico | Il giardino del chiostro dei secolari | Papavero - Turismo San Benedetto Po

PAPAVERO

PAPAVERO (6%)

Da dove deriva il nome: il termine deriva dal latino papaver, il quale a sua volta deriva dal celtico pappa o papa, questo perché si usava aggiungere i semi del papavero nella pappa dei bimbi per facilitarne il riposino e per prevenire le malattie infantili.

Altri invece associano papa al denso lattice ricco di alcaloidi presenti all’interno del pericarpo.

È anche noto come papavero comune o rosolaccio.

Da dove arriva: è originario dell’Europa e del nord Africa ed è una delle piante più diffuse e conosciute in Italia. Oggi, però, la sua diffusione è in lento declino per via dell’uso di pesticidi e diserbanti. Cresce ovunque: nei Campi di cereali, sui cumuli di calcinacci, sui Terreni incolti, ai margini di sentieri e in Aree abbandonate. Il papavero è molto delicato, infatti per evitare che gli steli si spezzino si tirano delle corde tra le piante e poi perché appassisce quasi subito se viene colto.

Proprietà curative: nel papavero sono presenti gli alcaloidi che hanno proprietà sedative e antidolorifiche soprattutto per tosse secca e grassa, ma viene utilizzato anche in caso di:

- stress e ansia

- coliche

- punture di insetto

- infiammazioni di pelle e scottature

Usi in cucina: in cucina si utilizzano i semi, le foglie e i germogli teneri di papavero. I semi vengono utilizzati per preparare diversi tipi di prodotti da forno come: pane, grissini, cracker bagel e bretzel, ma vengono aggiunti anche in insalate, zuppe, yogurt o come impanatura di filetti di pesce o carne. Il sapore dei semi di papavero si abbina molto bene anche con gli agrumi spesso abbinati nelle torte. Molto conosciuto è lo strudel ai semi di papavero.

Le foglie invece sono utilizzate nei ripieni di tortelli e ravioli, nei risotti, negli sformati e nei tortini.

Infine i petali freschi vengono utilizzati per colorare sciroppi e bevande.

Ricetta:

Plumcake salato, soffice e profumato con erbe aromatiche.

Ingredienti: 200 g di farina 00, 50 g di farina di grano saraceno, 220 ml di latte, 50 g di parmigiano, olio extra vergine di oliva, una bustina di lievito, 50 g di semi di papavero, 1 rametto di rosmarino, qualche foglia di salvia, qualche rametto di timo, 30 g di noci tritate e burro.

Per prima cosa preriscaldate il forno a 200° e poi tritate le erbe aromatiche e i semi e in un’altra ciotola sbattete le uova con una frusta e tenetele da parte. Poi in un’altra ciotola ancora mischiate le farine, il lievito, il sale, il pepe, il parmigiano, le noci e il trito di erbe e semi e quando saranno ben amalgamati inglobate le uova e l’olio, impastando. Continuando a impastare versate il latte a filo. Otterrete un composto la cui consistenza è simile a quella per realizzare una semplice torta. Infine imburrate lo stampo da plumcake e versate il composto. Cuocete per i primi 10 minuti a 200°, continuate poi la cottura per latri 30 minuti abbassando la temperatura a 180°.

Pollo al limone con semi di papavero

Ingredienti: 400 d di petto di pollo, 2 limoni, semi di papavero a sufficienza, farina quanto basta, olio e sale.

Tagliate il pollo in strisce larghe e lasciatelo marinare nel succo di limone per almeno un’ora, in frigorifero.

Poi prelevate il pollo dal succo (che terrete da parte), impanatelo sia nei semi di papavero che nella farina e poi fatelo rosolare in un cucchiaio di olio e aggiungete il succo di limone tenuto da parte e una tazzina di acqua. Continuate a cuocere ancora per una quindicina di minuti, a fiamma dolce e poi servite.

Curiosità:

- nei paesi anglosassoni i papaveri sono il simbolo dei soldati caduti in guerra durante la prima e la seconda guerra mondiale. In Inghilterra, infatti, in occasione del Poppy Day o Remembrance Day i veterani indossano un fiore rosso in memoria dei soldati caduti nelle guerre mondiali

- i papaveri sono protagonisti di alcune delle canzoni italiane più famose come quella di Nilla Pizzi “papaveri e papere” o quella di Fabrizio De Andrè “la guerra di Piero”

- per i greci era il simbolo dell’oblio e del sonno, infatti Morfeo viene rappresentato con un mazzo di papaveri in mano. Per i greci però era anche il simbolo della consolazione che Demetra ritrova dopo la partenza negli inferi della figlia

- il papavero nel linguaggio dei fiori e delle piante assume significati diversi in base al colore: rosso rappresenta il sonno e l’oblio, bianco la sfortuna, rosa la serenità e giallo il successo

Pubblicato il 
Aggiornato il