ROSMARINO PROSTRATO
Da dove deriva il nome: il suo nome botanico è rosmarinus officinalis “Prostratus” o “Repens”. Il rosmarino prostrato è una delle varietà più note e differisce da quello comune per la morfologia, poiché quello prostrato tende ad avere un portamento strisciante e si estende verso il basso.
Da dove arriva: il rosmarino prostrato è una pianta spontanea originaria della zona Mediterranea e cresce anche lungo sui pendii asciutti e assolati delle regioni italiane. Non sopporta il gelo, soprattutto dove sono frequenti le nebbie e dove il terreno è poco permeabile all’acqua.
Proprietà curative: a seconda del disturbo che si vuole trattare, esistono varie modalità di assunzione della pianta: la tisana, la tintura madre, l’olio essenziale e l’acqua di rosmarino.
Il rosmarino prostrato è utilizzato in caso di:
- cattiva digestione e gonfiore intestinale
- dissenteria
- scottature, contusioni e traumi
- sintomi influenzali (raffreddore e tosse)
- emicrania
- mal di denti
- infezioni batteriche
- dolori reumatici
- depurare il fegato
- per curare, purificare e tonificare la pelle
- forfora
- stress
- debolezza perché è uno stimolante
- zanzare e tarmi
Usi in cucina: il rosmarino prostrato è utilizzato per insaporire vari piatti, come: focacce, arrosti, minestroni, carni (agnello, manzo, coniglio, anatra, oca), e pesce. È utilizzato anche per preparare dolci come il castagnaccio, o dolci al cioccolato, al limone o all’arancia. Il suo utilizzo più comune è con le patate al forno o in padella.
Curiosità:
- durante il Medioevo si credeva che il rosmarino allontanasse gli spiriti maligni e proteggesse dalle maledizioni
- portare con se un rametto di rosmarino protegge dalle influenze malevole
- in passato si usava come pegno d’amore e le spose lo mettevano nel bouquet come portafortuna
- è considerata un’erba purificatrice
- nel linguaggio dei fiori e delle piante è simbolo di felicità, poiché regalarlo significa “sono felice quando ti vedo”
- per gli Egizi era simbolo di immortalità e veniva utilizzato nei processi di mummificazione per facilitare il suo viaggio nell’Aldilà
- durante le epidemie di peste, di solito, si riponeva qualche rametto nelle impugnature dei bastoni da passeggio o nelle tasche per poterlo annusare mentre si passavano zone infette
- un’altra credenza sostiene che faccia sbocciare i suoi fiori nel giorno della Passione perchè Maria aveva l’abitudine di stendere sul rosmarino gli abiti del Bambin Gesù